Descrizione
Arso da una sete che non riesce ad estinguere, in un mondo assediato dalla pioggia che appare improvvisa dai cieli limpidi, il giovane Filippo rientra a casa due anni dopo la sua fuga in Spagna, per assistere il nonno morente in cambio dell’eredità. Cinico, tormentato, terrorizzato all’idea di lavorare e creare legami, ha trascorso il tempo vagabondando per non dare spazio all’ipotesi di un amore, Francesca, coetanea appena sfiorata poche settimane prima della fuga. “La sete dei pesci” è la storia della solitaria e disperata ricerca di Francesca, condotta attraverso un microcosmo di individui irrisolti e meschini, ignoranti l’uno dell’altro, sotto un cielo in liquefazione segnato da leggi che vanno ridefinendosi, specchio di un male oscuro che esce dall’uomo e contamina i tempi e i modi della natura. “Presto troveranno una nuova teoria“, racconta lo stesso Filippo, “ma intanto il paesaggio sta cambiando. Le terre diventeranno tutte uguali dopo tante piogge. Le terre si stanno già coprendo di un nuovo deserto vegetale, piante e alberi ovunque e sulle rocce, in lotta fra loro, ed erbe sull’asfalto e sui muri delle nostre case. Crescono alberi sugli alberi. Figli di querce su rami d’acero. I semi sbocciano sulle corolle dei fiori che hanno vita brevissima. Non c’è tempo sufficiente perché si differenzi qualcosa. Ciò che temo di più è la rivolta verde che sta germogliando dappertutto. È una vita sconsiderata, che si prende tutti gli spazi vuoti”. Con questo nuovo romanzo, narrato come un inquieto monologo dal giovane protagonista, Devis Bellucci conduce un viaggio appassionato nella solitudine d’amore e si conferma autore di grande talento e versatilità, capace di imbastire una storia fortemente introspettiva senza rinunciare a ritmo ed ironia, che avvolge e immobilizza il lettore fino alle rivelazioni finali.