Descrizione
Ci sono problemi filosofici che ritornano e si ripresentano in tutto e per tutto quasi con la stessa forma interrogativa e attraversano i secoli, aggirano le soluzioni, mettono a disagio, innescano reazioni a catena, sollecitano ulteriori interrogativi. Io, gli altri è un titolo, è vero, ma è anche uno di questi problemi praticamente imperituri, intimamente umani, sempre pronti a ricreare empasse, fenomeni di destabilizzazione, scontri e rinegoziazioni in ambiti anche eterogenei tra loro. Vi è un’incredibile necessità di dialogo tra i termini in questione, termini che indicherebbero poi quegli individui ai quali spetterebbe, proprio nella conversazione e nel dialogo, di dire tutto ciò che si ha da dire consapevoli dell’importanza del rapporto con l’altro col quale si parla, col quale si instaura una qualche relazione, a cui si dà e da cui si riceve, a cui si affida un suono o un gesto, a cui si pensa, e nelle accezioni più profonde di questi termini. Per parafrasare Heidegger, mai come in questo momento le scienze storico-sociali si sono occupate dell’altro, dell’alterità, e mai come in questo momento il concetto di altro, di alterità è divenuto così problematico.
Con interpretazioni e testimonianze di: Alberto Giovanni Biuso, Giovanni Caviezel, Antonino Crimaldi, Alessandro De Filippo, Antonino Di Giovanni, Antonio Ferrero, Anita Tania Giuga, Paolo Militello, Ivano Mistretta, Casimiro Nicolosi, Margherita Valeria Raciti, Rosaria Sardo, Carmelo Strano, Chiara Tinnirello.