Descrizione
“Fissava immota dalla finestra alta della fattoria la foresta che ricopriva capricciosamente le pendici delle colline di fronte. I suoi occhi erano immobili e come vitrei nell’orbite scure e umide, solo il petto dava segni di vita sollevandosi ad intervalli in un respiro affannoso. Ogni tanto le mani, lunghe ed esangui, comprimevano, in un gesto nervoso e doloroso, il ventre e il petto”.
L’epopea di una donna ungherese travolta dai gorghi della vita e dalla sfortuna.