Descrizione
Una selezione di epigrammi di Marziale tradotti in siciliano da Paolo Sessa. I testi qui scelti diventano una sorta di autobiografia che racconta i principali tratti della vita del poeta, dall’esperienza romana al suo ritorno a Bilbilis.
Perché la lettura degli Epigrammi di Marziale ci diletta ancora e ci intriga a distanza di duemila anni? Perché tra i grandi poeti della classicità, Marziale è fra i pochi che ha saputo parlare a intere generazioni di lettori, anche lontane nel tempo, a ragione dell’attualità dei suoi temi, del realismo senza tempo dei suoi bozzetti romani, della plasticità dei suoi personaggi e della fine ironia che dà colore ai suoi versi. La traduzione, che ha trovato un punto di forza nella straordinaria ricchezza lessicale e di forme idiomatiche delle parlate siciliane, è anche il tentativo di riaccostare le nuove generazioni a un grande poeta del passato e a un dialetto che l’omologazione culturale spinge sempre più verso l’oblio. La selezione di epigrammi e la loro sequenza nel libro offrono al lettore uno spaccato della vita di Marziale, dalla sua lunga esperienza romana fino al suo ritorno a Bilbilis.