Descrizione
Il vuoto, di cui rimane solo l’essenza, in questi versi che hanno una mancanza. Dell’amore. Rincorso e richiesto. Quello che sostiene e fa vivere, quello che dona giorni. E invece lui, fra negozi e non luoghi e manichini, fra stanze e ore e oggetti e sciarpe e il senso del freddo, non esiste più, e lo si cerca con accoramento, consci che ormai non si incontrerà. C’è troppo inverno in queste poesie. Troppa solitudine. E un ‘‘tu’’ che si vorrebbe vicino, che fosse finalmente reale. Che si chiama insistentemente. Che è. Solo che tutto ciò che si cerca si perde nello stesso istante, una consapevolezza del perduto che si fa malessere ma anche accettazione. Dolorosissima. Rimangono lo scrivere, il desiderare, e quella che più di ogni cosa si teme: la fine. Fin quando però si esiste, tragica speranza.