Descrizione
‘La notte del 3 marzo del 198.., sul litorale dove sorge il castello di Falconara, in Sicilia, venne a posarsi un banco di nebbia.’
Con questo inizio dimesso, destinato a un crescendo vorticoso, comincia questo libro, le cui avventure si svolgono dapprima ad Agrigento e suoi dintorni (nel libro Il capoluogo), poi ad Alica (Licata), e infine a Falconara di Butera.
Il protagonista è una sorta di nomade moderno, un sedentario sempre in movimento, il quale cerca di scoprire, nel ricamo ‘visibile’ del mondo, l’ordito occultato nel suo ‘verso’; per dirla con linguaggio filosofico: la dimensione metafisica del mondo. Per un tale desiderio che questo economo, dal nome che sembra un anagramma, seguendo le spinte nevrotiche di un gioco, inizia il suo viaggio interiore addentrandosi nelle storie degli altri e dentro il suo passato, fino al quasi svuotamento di se stesso che confina con l’ascesi.
Un tale ‘annientamento’ è premiato col disvelarsi di un evento metafisico: non nei termini stringenti e universali d’una logica, quanto di una visione interiore, ma altrettanto ricca e convincente, di ciò che potrebbe dirsi il groviglio inestricabile del ‘cuore’.