Descrizione
Una sintassi calma e distesa, una tramatura che occulta la ricca tastiera fonica soggiacente, una versificazione scandita ma lontana da ogni accenno di melodicità e, soprattutto, una lingua che riesce nella difficile impresa di evitare ogni connotazione colta e di non scadere nel quotidiano rendono queste poesie molto comunicative. Succede ciò che capita solo con i testi poetici veramente riusciti, e cioè che il piano dell’espressione si spogli di ogni opacità per lasciare emergere con la forza dell’evidenza il contenuto. E’ un contenuto, sostanziato di esperienza, amaro e penoso. Mai, però, l’autrice si abbandona all’autocommiserazione, mai cerca l’effetto facile a sollecitare la simpatia dei lettori Marco Santagata.