Descrizione
“Per visitare mi ha visitato a lungo. Con quei buffi occhiali sulla punta del naso ha analizzato a lungo diversi tracciati dell’elettrocardiogramma: li seguiva col dito canticchiando, mentre io non ho mai capito un tubo di quei grafici impazziti. Poi ha letto le analisi del sangue e delle urine. Mentre apprendeva i pareri degli altri medici scuoteva la testa e borbottava “che asini”. Sul lettino mi ha rivoltato come un pedalino. Mi ha toccato dappertutto. Con lo strumento ha sentito la schiena, il cuore, l’addome. Mi ha guardato in gola, misurato la pressione. Disse che lui era un medico scrupoloso. Certo costava un po’ di più ma effettuava le visite in modo davvero rigoroso. Mi piacque quando disse che “non si poteva vietare a un giovane di seguire i sogni”. Aggiunse che erano rarissimi i casi in cui egli non concedeva i certificati di idoneità…”.